PAS Dolomiti: Autostrada? Troppe voci discordanti. Meglio il treno e le circonvallazioni

Dopo aver letto sulla stampa le ultime dichiarazioni dei nostri Amministratori sul prolungamento dell’autostrada A27 dobbiamo, ancora una volta, manifestare il nostro stupore e la nostra preoccupata indignazione.
Il fatto che decisioni così vincolanti per il nostro e altrui futuro e così impattanti per la nostra valle siano delegate a una classe politica decisa a costruire un’arteria, comunque e a prescindere, genera sgomento e rabbia anche di fronte alla sostanziale diversità (o confusione?) di contenuti e strategie insite nelle suddette dichiarazioni.

Di comune a tutte le ipotesi c’è che se tale infrastruttura dovesse venir messa in cantiere sarà essenzialmente l’alta valle del Piave a sopportarne il peso e le conseguenze.

Riassumendo infatti risulta che: il Presidente Zaia vuole il prolungamento in direzione Monaco incurante della netta opposizione di Alto Adige e Tirolo Austriaco; l’Assessore regionale Chisso sostiene il „Passante Alpe Adria“ quale sbocco necessario a nord; l’Assessore provinciale Faoro è aperto a qualsiasi idea purché la realizzazione dell’opera sia veloce ed efficace; il Consigliere ANAS Mainardi dopo essere stato inizialmente un progettista e poi un sostenitore della soluzione autostradale ora, assieme all’ex Assessore regionale Pra, rispolvera la vecchia ipotesi del monte Cavallino che prevede un collegamento turistico attraverso il Comelico; il Sindaco di Castellavazzo è in disaccordo con il cantieramento a stralci; il Vice Presidente del Consiglio regionale Toscani ammette che non ci sono soldi in cassa ma che bisogna migliorare la viabilità a monte dell’autostrada; il sindaco di Longarone si preoccupa di non creare problemi al confinante Castellavazzo in barba al tappo che si sposterà in Cadore.
I sindaci di Comelico, Centro Cadore e Cortina si sono espressi negativamente rispetto al prolungamento dell’A27 ma sembra che i loro pronunciamenti non abbiano peso, alla faccia del „padroni a casa nostra “ e del tanto sbandierato federalismo.

E‘ possibile andare avanti così? Anche la politica e gli affari devono avere una dignità!

E‘ già tardi, ma cominciamo piuttosto a progettare circonvallazioni, collegamenti ferroviari e mobilità sostenibile che rispondano alle nostre esigenze reali oggi e a quelle dei nostri discendenti negli anni a venire.

PER ALTRE STRADE DOLOMITI
Comitato Interregionale Carnia-Cadore
www.peraltrestrade.it
05/02/2011

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