Un turismo sostenibile

Giorgio Mazzocchi, Roma

Settembre è iniziato e per le strade di Brunico continuano le code di auto.

Dunque le circonvallazioni non risolvono il problema traffico. Certamente danno un illusorio sollievo agli autisti dei TIR internazionali, che prima evitano gli attraversamenti, ma poi si ritrovano comunque in coda per entrare in autostrada.

Forse si è saturato il territorio, con uno sviluppo incontrollato di tutte le attività connesse al turismo.

L’edilizia, in particolare, sembra aver preso la mano agli Amministratori pubblici: se non si danno sempre nuove concessioni edilizie, gli imprenditori edili minacciano licenziamenti e tanto basta.

Leggo su un periodico di divulgazione scientifica[1], che esiste una „Carta Europea del Turismo Sostenibile“. La Comunità Montana Alpi Lepontine, zona di media montagna in provincia di Como, ha incaricato, dal 2006, il GRISS (Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile dell’Università Milano Bicocca) di supportare e coordinare l’adesione della Comunità alla Carta Europea.

Il GRISS ha suggerito di promuovere in quell’ambito territoriale un’ospitalità diffusa da realizzarsi con strutture di b&b e agriturismo. In tal modo si riduce l’impatto sul territorio evitando mega-alberghi e l’eccessiva urbanizzazione conseguente, e soprattutto si utilizzano addetti, prevalentemente locali.

Il GRISS procede allo studio della „capacità di carico“ del territorio, che può essere definita come la soglia dei cambiamenti indotti nel territorio dalle attività sviluppate oltre la quale questi cambiamenti diventano inaccettabili. Lo scopo finale di questo studio è quello è capire come intervenire per migliorare la ricettività nel rispetto della capacità di carico del territorio.

Non si potrebbe fare qualcosa del genere nel territorio della Provincia? Magari iniziando dalla Val Casies, dove lo sviluppo economico minaccia la sussistenza di una trentina di masi!

Giorgio Mazzocchi – Roma.

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