Peraltrestrade: Sindaci Centro Cadore: NO all’autostrada, SI alla ferrovia

Da un articolo apparso sulla stampa locale il 5 marzo scorso, apprendiamo che gli otto Sindaci della Comunità Montana Centro Cadore dicono NO all’autostrada e si preparano a dare battaglia sulla ferrovia, se non altro per mantenere le corse essenziali, stando almeno alle dichiarazioni del Sindaco di Calalzo.

AUTOSTRADA: ci voleva lo scandalo dei fondi neri della Mantovani – che si sta allargando a macchia d’olio – e l’arresto di Piergiorgio Baita (e soci) per convincere i nostri amministratori a buttare un occhio al progetto e a prendere posizione contro un improponibile project financing, un assurdo e devastante prolungamento dell’A27 fino a Caralte.

Ci verrebbe da dire “meglio tardi che mai”, ma in ogni caso ben venga questa trovata unanimità. 

Senza ombra di dubbio questo costituisce un successo di PER ALTRE STRADE, una delle poche voci che, senza una sponda nella politica (fatta eccezione per l’IDV e per il Movimento 5 Stelle) e nelle amministrazioni (salvo Pieve di Cadore, in anni recenti) ha tenuto duro, si è documentata, ha informato con articoli, assemblee, incontri con amministratori, ed ha acceso i riflettori su un progetto che, tra l’indifferenza generale, sta per completare il suo iter procedurale e rischia ancora di condizionare pesantemente la parte alta della provincia, senza portare alcun beneficio alla Nazione.

Spiace constatare che dietro alla chimera dell’autostrada si siano persi anni in chiacchiere, sprecate risorse di tutti i tipi, e che i soldi destinati dall’ANAS alla circonvallazione di Longarone-Castellavazzo siano stati dirottati altrove, lasciando quel tratto della valle del Piave con una viabilità indecente.

Ribadiamo ancora una volta che non sarà il prolungamento dell’A27 a risolvere i problemi di viabilità da e per il Cadore, ma piuttosto il ripensare la viabilità esistente:

  • trovando le risorse per realizzare alcune circonvallazioni necessarie, in primis quella di Longarone-Castellavazzo, che rendano vivibili i centri abitati, senza però farli morire;
  • cercando soluzioni per le strettoie dell’Alemagna, favorendo il sorpasso in alcuni tratti di statale, valutando dove è opportuno mantenere il limite dei 50km/ora e dove è possibile consentire i 60 o 70 km/ora, come nella vicina Austria.

FERROVIA: finalmente i Sindaci, dopo aver subito negli ultimi quattro anni in silenzio la chiusura della biglietteria, la collocazione di distributori automatici di biglietti quasi mai funzionanti, la soppressione di corse, una pessima gestione del servizio e continue lamentele da parte dei viaggiatori, si sono espressi in modo unitario sul considerarla un’infrastruttura indispensabile e irrinunciabile, manifestando la loro intenzione di dare battaglia per farla rivivere.

Su questo siamo d’accordo! quindi auspichiamo che:

  • venga ripreso il progetto di rilancio della stazione come “Centro della mobilità dell’alta provincia di Belluno” e della biglietteria unica Dolomitibus+Trenitalia+Sportello Turistico;
  • la ferrovia diventi la spina dorsale del trasporto pubblico collettivo in relazione con un servizio bus che colleghi tra loro i paesi nelle valli, a pettine, senza doppioni;
  • si arrivi al biglietto unico valido sia per i treni che per gli autobus;
  • il materiale rotabile, in parte obsoleto, venga adeguato;
  • le corse più importanti da e per Venezia e Padova siano dirette, senza cambi;
  • vadano avanti gli studi per trasformarla in una metropolitana di superficie ad orario cadenzato;
  • prenda forma un progetto “Venezia-Dolomiti Express” come collegamento anche turistico tra la laguna e la montagna dolomitica;
  • la tratta venga valorizzata in funzione anche della Ciclabile delle Dolomiti, che è ormai una realtà importante nell’economia del nostro territorio;
  • si spinga lo sguardo più in là, in direzione di futuri collegamenti con la Pusteria e con la costituenda rete delle piccole ferrovie delle Alpi.

In sostanza auspichiamo che si seguano le direttive dell’Unione Europea, che nel suo Libro Bianco indica come uno degli obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2050 il trasferimento dalla gomma alla rotaia della maggior parte del trasporto di medie distanze dei passeggeri, riservando il trasporto individuale agli ultimi chilometri di una tratta, da effettuare con veicoli puliti.

Vogliamo che la nostra ferrovia, la nostra stazione, vengano finalmente considerate, valorizzate, utilizzate e sostenute dalle Amministrazioni locali e dai cittadini, e che l’anno in corso segni una netta inversione di tendenza, per far sì che la data del 18 maggio 2014 – ricorrenza importante perché saranno cento anni esatti dall’arrivo della prima locomotiva a vapore a Calalzo – possa venire degnamente commemorata, e possa rappresentare un nuovo punto di partenza.

Su progetti di questo tipo Per Altre Strade sarà sempre disponibile a collaborare.

PER ALTRE STRADE DOLOMITI
Comitato Interregionale Carnia-Cadore

www.peraltrestrade.it

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