Carlo Petrini: Mettiamo fine alla fabbrica delle schifezze

slowfood.it, 14.02.2013 – La domanda “cosa hai mangiato oggi?” si sta trasformando da un gradevole inizio di conversazione all’incipit di un’inchiesta giudiziaria. Stavolta è la carne di cavallo, rilevata in sedicenti prodotti di carne bovina. Carne di cavallo di cui nessuno riesce a seguire le tracce, che portano dalla Francia alla Romania e non dicono nulla su tipologia di allevamento, qualità dei foraggi, benessere degli animali, rispetto di norme igienico sanitarie nella macellazione e nella trasformazione. La prima volta che qualcuno fa qualcosa che riteniamo inammissibile ci scandalizziamo. Ma se continua, ogni giorno, alla stessa ora, a fare la stessa cosa, possiamo onestamente dirci scandalizzati? Dovremmo. Dovremmo mantenere la capacità di indignarci. -> all’articolo

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