Grüne: SEL-Desaster ¦ Disastro SEL

PM Grüne Landtagsfratktion, 16.10.2012 – SEL-Desaster verlangt politische Konsequenzen und Reorientierung der Energie-Politik: Grüne bieten konstruktive Mitarbeit

Nach dem gestrigen, ersten Verhandlungstag ist das Desaster perfekt: Ein angestrebter Vergleich für Laimer und Rainer rückt außer Sicht, dafür droht den Bezichtigten Anklage wegen Betrugs. Und aus der Sicht des Landes Südtirol am schlimmsten: Der Verlust der elf Ex-ENEL-Wasserkonzessionen steht als reales Menetekel am Horizont. Den Bürgern und Steuerzahlern drohen Verluste in abnormer Höhe, deren Ausmaß nicht exakt abschätzbar ist, aber gewiss nicht unter 500 Mio. € liegen dürfte. Was ist zu tun?
Vordringlicher denn je sind politische Konsequenzen und ein Kurswechsel der Energiepolitik, wie von den Grünen seit langem gefordert:

· Zunächst die Folgen: Die bisherigen Reaktionen des Landeshauptmanns, von LR und Parteiobmann Theiner, der Landesregierung und großer Teile der Mehrheitspartei verdienen nur ein Prädikat: Erbärmlich! Es geht dabei nicht um Rücktritte, die gewiss auch notwendig und mittelfristig unaufschiebbar sind. Unerträglich ist aber die Haltung von Regierung und Mehrheit, die politische Verantwortung für den Rechtsbruch von Laimer und Konsorten von sich zu weisen. Auch wenn nichts gewusst wurde, was kaum anzunehmen ist, so wurde dennoch die notwendige Weisungs- und Aufsichtspflicht durch den Landeshauptmann, weitere Mitglieder der Landesregierung und der Parteigremien gröblich verabsäumt. Verantwortung zu tragen bedeutet aber nicht deren Abschiebung oder Delegierung, sondern verlangt genaues Hinsehen, Kontrolle und notfalls entschiedener Einspruch. Diese einfache, staatsbürgerliche Pflicht scheint innerhalb der Mehrheit weit gehend unbekannt zu sein. Es ist für uns Grüne wie für viele Bürger Südtirols kaum mehr hinnehmbar, dass diese Mehrheit in dieser Besetzung weiter regiert.

· Zusammenarbeit: Ein Kurswechsel in der Energiepolitik wurde von den Grünen seit über einem Jahrzehnt angemahnt: Klare Zielsetzungen (Versorgungssicherheit, Energieeffizienz, Vorteile für die Bürger), Transparenz in den Verfahren, Beteiligung von Gemeinden und Bürgern. Dafür hat bereits Cristina Kury mit großer Sachkenntnis gekämpft und recht behalten; wir haben dieses Engagement fort gesetzt: Die Erkämpfen der Einsicht in die SEL-Verträge, ihre sorgfältige Auswertung und Bekanntgabe ihrer gravierenden Nachteile an die Öffentlichkeit ist das Verdienst der Grünen, namentlich von Riccardo Dello Sbarba. Wir sind dazu bereit, unsere Vorschläge der Mehrheit anzubieten.

· Den Interessenkonflikt beseitigen: Der „SEL-Skandal“ verlangt nach einem Neubeginn der Energiepolitik Südtirols, der die Hauptursache der Krise ausräumt: Den Interessenkonflikt, der in dem Moment entstanden ist, als sich das Land in der Doppelrolle von Entscheidungsinstanz über die Konzessionen und zugleich als Wettbewerbsteilnehmer durch die eigene Landesenergiegesellschaft verfangen hat. Die Entwicklung zeigt, dass die unhaltbare Doppelrolle des Landes das Ziel schwerstens bedroht, die Ressource Wasser und Energie in öffentlicher Hand zu halten. Es muss ein neuer öffentlicher Akteur konstituiert werden, der nicht das Land ist. Dieser Akteur sollte an den Wettbewerben um die Konzessionen teilnehmen und sie dank der Vorlage bester Projekte möglichst gewinnen. Sein Träger können nur die Gemeinden und Bezirksgemeinschaften sein.

· Der Ball an die Gemeinden: Angesichts des denkbaren Scheiterns der SEL müssen sich die Gemeinden auf schnellstem Wege und zwar alle gemeinsam, darauf vorbereiten, die hydroelektrische Erzeugung auf Landesgebiet in eigene Hände zu nehmen. Dies über die Errichtung einer neuen Gesellschaftsform, welche die erheblichen Kräfte vereint, worüber die Gemeinden bereits jetzt verfügen. So kann eine Lösung ermittelt werden, um die Vorteile der Stromproduktion gleichmäßig über das Land zu verteilen. Das Land muss aktiv und zwar mit einer angemessenen Gesetzgebung und einem angemessenen Finanzbeitrag diese Rolle der Gemeinden unterstützen. Nur dadurch kann in absehbarer Zeit die Reorganisation des Stromsektors mit klarer Rollenzuteilung erzelt werden. Dabei hätte das Land die Aufgabe, entsprechende Gesetze zu verabschieden, Wettbewerbe auszuschreiben, Kriterien festzulegen, die Konzessionen zu vergeben, Zinse zu fixieren und einzuheben. Den Gemeinden hingegen käme unter dem Dach einer von ihnen errichteten Gesellschaft die Aufgabe zu, die Stromproduktion und ihre Verteilung zu betreiben. Dies auch im Wege einer innovativen und partizipativen Form, wie der Genossenschaftslösung.

Eine derartige Reorganisation des Energiesektors wäre nicht nur wünschenswert, sondern auch die korrekte Umsetzung der Vorgaben, die die Durchführungsbestimmung im Bereich Energie vorsieht. Diese Norm war bekanntlich eine der bedeutendsten Errungenschaften der Autonomie.
Nochmals: Die Grünen sind sich der zentralen Bedeutung der Erzeugung und Verteilung von Energie in öffentlicher Hand voll bewusst. Sie bieten ihre Erfahrung und Vorschläge an, um einen Ausweg aus dem Desaster zu finden, in das die Landesregierung und die derzeitige Mehrheit uns und unser Land gestürzt haben.

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

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Il disastro SEL impone conseguenze politiche e un riorientamento della strategia energetica: i Verdi offrono le loro proposte e la loro collaborazione

Dopo la prima udienza di ieri il disastro SEL è perfetto: un patteggiamento per Laimer e Rainer è diventato improbabile e si è aggiunta l’accusa di truffa. Ma la cosa peggiore per l’interesse pubblico è che all’orizzonte si affaccia la perdita di tutte le grandi concessioni ex ENEL. Noi cittadini e contribuenti corriamo il rischio – attraverso la Provincia – di essere chiamati a coprire enormi perdite, oggi non esattamente quantificabili, ma comunque non inferiori a 500 Milioni di euro.
Che cosa si deve fare ora?
Quel che serve urgentemente è che da questo enorme scandalo siano tratte le dovute conseguenze politiche e che si avvii subito quel nuovo corso nella strategia energetica per cui noi Verdi ci battiamo da anni.

· CONSEGUENZE – Le reazioni avute finora dal Presidente Durnwalder, dall’assessore e Obmann Theiner, dalla Giunta provinciale e da gran parte della maggioranza meritano un solo aggettivo: penose! Non si tratta solo di dimissioni, che certo sarebbero necessarie e inevitabili nel medio periodo. Insopportabile è ancora di più il tentativo della Giunta e della maggioranza di allontanare da sé ogni responsabilità politica per le gravi violazioni di Laimer e consorti. Anche se non avessero saputo nulla, cosa piuttosto improbabile, comunque Presidente, Assessori, Maggioranza e Partito hanno fatto completo fallimento per quanto riguarda i loro compiti di vigilanza e di indirizzo. Tali compiti comportano non lo scarica barile, ma costante osservazione, vigilanza attenta e se serve intervento deciso. Questi semplici doveri civici sembrano completamente ignoti alla maggioranza. Per questo per noi Verdi e per tante cittadine e cittadini dell’Alto Adige è intollerabile che questa maggioranza continui a governare, almeno nell’attuale composizione.

· COLLABORAZIONE – Da almeno 10 anni noi Verdi continuiamo a proporre un cambio di marcia nella politica energetica, ammonendo che il centralismo provinciale fa solo danni. Abbiamo proposto chiarezza di obbiettivi (sicurezza energetica, risparmio, vantaggi per i cittadini), trasparenza nelle procedure, partecipazione dei Comuni e dei cittadini e delle cittadine. Già Cristina Kury nelle scorse legislature si è battuta con grande competenza per questi obbiettivi. La battaglia per il diritto di accedere ai contratti SEL, la loro valutazione e la diffusione all’opinione pubblica dell’informazione sulle loro pesanti conseguenze è un merito dei Verdi, in particolare di Riccardo Dello Sbarba. Sulla scorta di queste conoscenze e delle nostre decennali battaglie, siamo adesso disponibili a mettere a disposizione le nostre proposte e la nostra collaborazione.

· ELIMINARE IL CONFLITTO D’INTERESSI – Lo “Scandalo SEL” impone un nuovo inizio nella politica energetica dell’Alto Adige, che rimuova la causa prima della crisi: il conflitto di interessi che si è creato nel momento in cui la Provincia ha assunto il doppio ruolo di istituzione che decide sulle concessioni e contemporaneamente partecipa alle gare attraverso una propria società energetica. I fatti dimostrano che questo incongruo doppio ruolo mette in pericolo l’obbiettivo di tenere in mano pubblica la risorsa acqua e il bene energia. Occorre individuare un nuovo soggetto pubblico, che non sia la Provincia, che partecipi alle gare per le concessioni e possibilmente le vinca proponendo i migliori progetti: tale soggetto non può che avere al suo centro i Comuni.

· ORA TOCCA AI I COMUNI – Di fronte al possibile fallimento di SEL, i Comuni devono al più presto, tutti insieme, prepararsi a raccogliere nelle proprie mani la guida della produzione idroelettrica sul nostro territorio, attraverso la costituzione di una nuova forma societaria che unisca le notevoli forze di cui i Comuni già dispongono, trovando una soluzione equilibrata che distribuisca su tutto il territorio i benefici della produzione idroelettrica. La Provincia deve sostenere attivamente, sia con una appropriata legislazione, sia con un adeguato sostegno finanziario, questo ruolo dei Comuni, in modo da arrivare in tempi ragionevoli a una riorganizzazione del settore idroelettrico che veda una chiara ripartizione ruoli, in cui alla Provincia spetti il compito di fare le leggi, indire le gare, fissarne i criteri, assegnare le concessioni, fissare e incassare i canoni, e ai Comuni, – nella forma societaria che essi tutti insieme decideranno – spetti la gestione della produzione idroelettrica e della distribuzione dell’energia, per la quale vanno studiate forme innovative e partecipate, come la soluzione cooperativa.

Una simile riorganizzazione dell’intero settore idroelettrico ciò non è solo auspicabile, ma rappresenta anche l’autentica realizzazione di quanto previsto dalle norme di attuazione in materia di energia, che sono state una delle più importanti conquiste dell’autonomia.
I Verdi sono consapevoli dell’importanza di una produzione e distribuzione dell’energia saldamente in mano pubblica e offrono la loro esperienza e le loro proposte per trovare una via d’uscita al disastro in cui la Giunta provinciale e l’attuale maggioranza ci hanno portato.

Riccardo Dello Sbarba
Hans Heiss

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