„Alpe Adria-Prolungamento A-27″ – Una grande opera inutile e dannosa

Peraltrestrade Dolomiti, 28.09.2012
Sul Corriere delle Alpi del 21 settembre scorso è comparsa a titoli cubitali la notizia “AUTOSTRADA, REQUIEM PER LA VENEZIA-MONACO”.

Se è vero che le informazioni riportate all’interno dell’articolo sono sostanzialmente corrette, è altrettanto vero che il titolo così formulato  è fuorviante e induce il lettore ad una errata interpretazione.

In realtà la Venezia-Monaco – quella vecchia di sessant’anni – è morta e seppellita da tempo, ed è sopravissuta solamente nei sogni di qualche nostalgico propulsore. La sua pietra tombale è però legata al Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, già in vigore da anni, e che anche l’Italia, buona ultima, si appresta a ratificare. (Il Protocollo Trasporti è un accordo internazionale che impegna le parti a non realizzare nuove grandi strade di attraversamento alpino ma, al contrario, a trasferire quote di trasporto merci dalla strada al ferro, così da utilizzare al meglio la capacità delle ferrovie di valico.)

Non è purtroppo morto, e sta invece ultimando il suo iter procedurale, il progetto „ALPE ADRIA“, che prevede il prolungamento dell’A27 da Pian di Vedoia a Caralte (21 km), primo dei tre stralci funzionali di un collegamento autostradale A27 – A23 attraverso il Cadore centrale e la Carnia voluto dalla Regione Veneto e coperto da Project Financing.
Su quest’ultimo progetto alleghiamo comunicato stampa inviato oggi ai media, da far girare:

Comunicato Stampa

Il 20 settembre scorso, a Tai, organizzato dal GAS „El Ceston“, da Samarcanda e dal Comitato Peraltrestrade, ha avuto luogo un incontro con Luca Giunti, guardiaparco nella Val di Susa e membro della Commissione Tecnica della Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone, e in quella occasione si è parlato del TAV Torino-Lione e di „Alpe Adria – Prolungamento dell’A-27, progetto che tocca da vicino la parte alta della nostra Provincia.
L’incontro è stato illuminante, perché, tra le altre cose, ha messo in evidenza gli elementi comuni alle opposizioni alle due grandi opere sopra menzionate e ad altre quali il Ponte sullo Stretto, le Pedemontane Venete e Lombarde, il terzo valico tra Milano e Genova, etc (l’elenco è lungo).

Riguardo al prolungamento dell’A-27 da Pian di Vedoia a Caralte, che sta ultimando il suo iter procedurale, il Comitato è uscito dall’incontro rafforzato nelle proprie convinzioni, qui di seguito riassunte:

  • l’opera è inutile: perché non fa altro che spostare 21 km più a nord il tappo di Longarone, ingigantendone le problematiche, senza affrontare i reali nodi strutturali della nostra viabilità;
  • l’opera è dannosa: perché provoca devastazioni lungo la Valle del Piave e pone le basi di anche maggiori impatti nel suo previsto proseguimento attraverso il Centro Cadore e la Carnia, o, forse, il Comelico;
  • l’opera è costosissima: perché richiede un investimento di 1 miliardo 250 milioni di euro con i quali si potrebbero risolvere i punti neri della viabilità e rivitalizzare la ferrovia in funzione di nuovi modelli di mobilità e in sinergia con l’industria turistica;
  • l’opera è ingannevole: perché si basa su presupposti economici che non sono credibili, tanto meno in questa fase di recessione economica, aspetto questo che interessa poco i promotori del progetto, perché i guadagni vengono in ogni caso garantiti al concessionario dalla mano pubblica.

…. Ma anche se le previsioni di traffico fossero realistiche (e non lo sono); anche se i presupposti economici fossero solidi (e non lo sono), siamo proprio sicuri che la vocazione di questo territorio, riconosciuto di grande pregio anche dall’Unesco, sia quella di diventare un corridoio di traffico internazionale a servizio della pianura veneta e dei grandi centri industriali europei?

PER ALTRE STRADE DOLOMITI
Comitato Interregionale Carnia-Cadore
www.peraltrestrade.it
28 settembre 2012

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